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1772. Francesco Sforza a Corrado da Fogliano e a Roberto Sanseverino 1454 luglio 17 Milano.

Francesco Sforza loda Corrado da Fogliano e il nipote Roberto per essersi accampati al Borgo e per aver piazzate lì le bombarde siccome gli uomini del luogo ricusano di passare all'obbedienza ducale. Circa quei di Breme che hanno ridotte le bestie in una terra del marchese, li dissuade di andare a prendere tali bestie e, in particolare, sconsiglia Corrado di prendere qualsiasi cosa portata fuori di Valenza

[ 472r] Conrado de Foliano et Roberto, nepoti nostris.
Havemo recevuto le vostre lettere (a), ale quale respondendo, et primo, ala parte che ve seti acampati al Borgo che l'homini de lì se monstrano difficili et che per parole non voleno venire ala nostra hobedientia, et che gli piantariti le bombarde et fariti il dovere, et cetera, ne piace et laudiamo il proposito vostro. Ala parte de quelli da Breme hanno reducte le bestie in una delle terre del signore marchese che desiderati essere giariti da nuy como nuy staremo col signore marchese, et se doveti o posseti andare a tore el dicto bestiame, ve dicimo che non, per cosa dal mondo; et se haveti voglia (b) fare a nuy cosa grata, non ve impazate delle sue terre, né per simile caso, né per veruno altro; el simile dicemo a ti, Conrado, che non debbi caricare per modo alcuno il dicto bestiame, né veruna altra cosa menato né portato fora de Valenza dove se voglia, né più in le nostre terre, como (c) altroe. Del'altre cose (d) contenute in le vostre lettere restiamo avisati, et ne piace l'aviso. Mediolani, xvii iulii 1454.
Ser Iacobus.
Iohannes.

(a) Segue date apud Bassignanam depennato.
(b) Segue haver depennato.
(c) Segue in le depennato.
(d) cose ripetuto.