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1785. Francesco Sforza al luogotenente e ai presidenti agli affari di Lodi (1454 luglio 19 Milano).

Francesco Sforza risponde al luogotenente e ai presidenti agli affari di Lodi in merito alla inibizione disposta, per evitare ogni carestia cittadina,di consentire l'andata di biade in altri luoghi La sua sorpresa é che il luogotenente abbia atteso tanto ad avvisarlo di ciò. Non intende che i dazieri facciano bollettini per condurre biade di là dall'Adda : li concedano solo a quelli che si portano a Milano e Pavia e, quindi, replica loro di astenersi dal fare bollettini di là dall'Adda: non é nella loro giurisdizione il farli e, facendoli, incorrono nella pena di quattro botte di corda per ogni bollettino. Se avessero di che da recriminare, si portino dai Maestri delle entrate, che risponderanno loro a dovere. Il duca ricorda al luogotenente che non riceve maggior piacere che dal sapere che quella città é "habundevele de victualie".

[ 478r] Locumtenenti et presidentibus negotiis comunitatis nostre Laude.
Havemo recevuto le vostre lettere circa'l facto delle provisione da essere poste per la inhibitione delle biave acioché, per lo andare d'esse biave ad altri luoghi, la cità non habia mancamento, né carestia, al quale respondendo, dicemo che ne maravigliamo che vuy, locotenente, siate stato fin ad questo dì ad avisare de questo, et remanemo contenti del'ordine havete posto: circa il vendere d'esse biave suso la piaza, volimo sarà observato. Quantum vero al facto delli bulletini che se fanno per li datierii ad chi ne vole per condure biave dellà da Adda, dicemo che nostra intentione non é, né volemo che dicti dacierii faciano dicti bolletini se non a quelli vengono verso Milano et Pavia, havendo nuy informatione per li dacierii vegii de quella nostra cità, che non é iurisdictione d'essi nostri dacierii de far bulletini dellà d'Ada, comandandoli per nostra parte che non faciano bulletino veruno de là d'Ada sotto pena de quatro botte de corda per qualunque bulletino faranno de là d'Ada; et se de questo se gravano dicti dacierii, moniteli che vengano ali Maystri del'intrate nostre, quali gli responderanno in ragione, e non gli lassaranno far torto. Volimo insuper che vuy, locotenente, (a) servati ogne modo possibile perché le biave non siano conducte al'altri lochi contra l'ordini nostri, perché non potressemo havere maiore piacere como che quella nostra carissima cità fusse habundevele de victualie. Mediolani, ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.

(a) Segue del'intrate nostre depennato.