Registro n. 16 precedente | 1803 di 1825 | successivo

1803. Francesco Sforza al Luogotenente di Lodi (1454 luglio 23 Milano).

Francesco Sforza dice al Luogotenente di Lodi di aver appreso con dispiacere della forte tempesta abbattutasi sulla città. Circa il fatto che nottetempo da alcuni Cremaschi si introducano furtivamente biade su naveti che di giorno escono per la pesca, gradirebbe che ne pigliasse qualcuno sul fatto per sapere chi sono i mercanti che fanno ciò. Abbiano, però, l'avvertenza di far tutto con molta cautela in modo che gli ufficiali di Crema non possano lamentarsi.

Locumtenenti Laude.
Havemo inteso cum singularissimo despiacere et noya per vostre lettere la crudeza et tempesta de maltempo caduta in quella nostra cità et anche in alcuni lochi del contado: essa ne rencresce veramente assay. E quando fusse cosa che se potesse remediare tentaressemo per ogne modo remediarli per la indemnità delii nostri boni citadini, et così gli potriti dire per nostra parte.
Ala parte de quanto diceti essere novamente avisato che furtive per alcuni Cremaschi se conduce a tempo de nocte biava a Crema in alcuni naveti nelli quali al giorno vanno piscando, dicemo così che voluntera voressemo che vuy gli havesti in le mane per sapere da loro quali sonno li mercadanti; ma voressemo che vuy li piliasti con tale iustificatione che non havesseno alcuna minima legitima casone de lamentarse, né che li offitiali de Crema potessero pigliarne umoreza, né lamentarsene. Et potendolo fare con bona iustificatione, como havemo dicto, saremo molto contenti. Mediolani, ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.