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183. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 agosto 31 "apud Gaydum".

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Lodi risolva spicciamente con rito sommario la vertenza che il suo uomo d'arme Guido da Faenza ha con un sarto lodigiano per un "paviglione". Come ben sa, egli non vuole che i suoi soldati "siano menati in longo", perchè ne ha bisogno in campo, così come è spiacevole vi sia carenza di tende.

Locumtenenti Laude.
Guido da Favenza, nostro homo d'arme, ha una differentia cum uno sartore de quella cità per casone d'uno paviglione, et per questa casone è venuto più fiate inanze et indreto. Et perché nostra intentione non è che li nostri soldati (a) siano menati in longo, perchè ne havemo bisogno in campo, et anche non gli è bono essere senza tenda, como doveti sapere, ve comettiamo et volemo che gli debiati ministrare rasone summaria et expedita et spazarlo nedum presto, ma prestissimo, de quello debbe havere dal dicto sartore, et in modo ch'el possa retornare subito da nuy et non retornare più de là per questa casone. Ex castris nostris felicibus apud Gaydum, die ultimo augusti 1453.
Irius.
Cichus.

(a) Segue non depennato.