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188. Francesco Sforza a Ludovico da Bologna e ad Antonio da Fabriano (1453 settembre 1 "apud Gaydum").

Francesco Sforza risponde alle lettere di egual tenore di Ludovico da Bologna e di Antonio da Fabriano. Si compiace per il fatto che sia stato accontentato Graziolo da Vicenza, ma su di ciò rimette a un'altra lettera diretta a Pietro da Lonate e a loro di soffermarsi più a lungo incitandoli ad attuare quanto in essa dirà. Esprime la sua soddisfazione per quello che Filippo di Ancona ha fatto fare a Moreto, secondo quel che narra Antonio, cui il duca rivolge l'invito di "expedirlo presto", mentre, d'altro canto conferma allo stesso Antonio che gli indicherà poi come comportarsi con gli uomini del vescovo.

Lodovicho de Bononia et Antonio de Fabriano.
Havemo recevuto doe vostre lettere de uno medesmo tenore scripte a nuy separatamente per Ie quale restamo advisati de quanto ne scriveti et delli modi haveti tenuto in spazare Gratiolo da Vincentia; eI che tuto a nuy è piaciuto e ve ne comendiamo. Et per questa non se extenderemo più in replicatione, perchè per un'altra nostra directiva a Petro da Lonate et a vuy insieme ve scrivemo a compimento; confortiamovi et stringemovi quanto più possiamo che vogliati circare de exequire con effecto quanto in essa se contene, perchè per una cosa a nuy non porresti fare maiore piacere. Alla parte delIa assignatione che tu, Antonio, dice ha facta fare Filippo d'Ancona ad domino Moreto, restiamo contenti de quanto Iuy ha facto, el quale vogli sforzarte [ 51v] de expedirlo presto, como ne scrive che faray. AlIa parte delIa differentia che tu hay con l'homini del vescovo, per un'altra te responderemo quanto haveray a fare. Data ut supra.
Leonardus.
Iohannes.