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192. Francesco Sforza a Morello da Parma 1453 settembre 3 "apud Gaydum".

Francesco Sforza scrive a Morello da Parma d'aver fatto bene a condurre il luogotenente di Lodi Giovanni Caymo e Gaspare da Suessa a visionare il luogo più pericoloso per il passaggio dei nemici. Si dice anch'egli convinto che darebbe grande sicurezza il poter disporre di 25 o 30 balestrieri e schioppettieri oppure di gente forestiera a guardia dell'Adda, ma non essendo ciò possibile, ha proposto che a ciò provvedano gli uomini del paese, certo che i nemici, saputo di tale guardia, di sicuro si guarderebbero dal passare l'Adda.

Domino Morello de Parma.
Havemo recevute Ie vostre lettere et inteso quanto ne scriveti del'havere menato el locotenente de Lodi Iohanne Caymo et Gasparro da Suessa su lo loco più periculoso per lo passare delli inimici o dela provisione, quale gli havevati facta etiandio inanze la receputa dele nostre lettere. Ve ne comendiamo singularmente, e quanto ala parte de mandare xxv o xxx balestreri e schiopeteri per la guardia d'Ada, comprehendimo seria bene, et siamo certi che, quando gli potissemo e volissemo mandarli gente forastere remanerissemo securissimi del passare d'essi inimici, ma non gli possendo mandarli gente forastere, havemo scrito et sollicitato voi et Ii altri nostri che, con industria, vigilantia et sollicitudine e per la fede havemo in vuy, che con Ii homini del payse vogliati guardare Adda in modo che non habiamo a dubitare che passino l'inimici, rendendoce certissimi che, sentendo essi inimici la guardia in l'aqua, may non se meterano a passare: Sichè pigliatine quella cura et sollicitudine como haviti facto per lo passato e che speramo in voi, dalli avisi che recordati havere dato a domino Iohanne de Amelia, ve intendemo asay et ve ne rengratiamo. apud Gaydum, die iii septembris 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.