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199. Francesco Sforza a Virgilio de Crivellis (1453 settembre 3) "ex castris".

Francesco Sforza risponde a Virgilio de Crivellis, che gli ha chiesto dei beni di S(ceva) di non credere che in lui vi sia dolo, ma lo assicura di non aver dimenticato ciò che gli promise quando gli fece dare Nicolosa e, capitando, gli farà avere cosa a lui conveniente.

Virgilio de Crivellis.
Havemo recevuto la toa lettera et inteso quello ne scrivi della rechiesta ne fay delli beni de domino S(ceva) e de uno delli compagni; unde, respondendete, te dicemo che ell'è vero nuy fossemo quello te fecemo dare la Nicolosa, et ne recordamo haverti promesso de provedere a ti et ad ley per modo havesti da vivere honorevelemente como scrive; così de novo te dicemo che lo volimo fare de bona voglia, ma al facto de domino S(ceva) nuy non possemo credere in luy sia dolo. Sichè vogli stare de bona che, accadendo cosa conveniente per ti, ne recordaremo del facto tuo per modo haverai ad remanere ben contento de nuy. Ex castris ut supra.
Zanetus.
Iohannes.