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2. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1453 agosto 1 "in castris nostris felicibus apud Gaydum").

Francesco Sforza ordina nuovamente al podestà di Pavia di procedere contro coloro che trescavano per dar via Gerola e, in particolare contro Giacomino Garzo, detenuto nel castello. Ha ordinato a Bolognino di dare libero accesso nel castello al podestà o a un suo vicario per esaminare i prigionieri e ha pure scritto al referendario che "dovesse consignare el processo" al podestà.

Spectabili dilecto potestati nostro Papie.
Como per altre nostre Iittere date xxviiii del passato te havemo scripto, [ 3v] volimo che tu procedi a far ragione contra quelIi menavano eI tractato de dare via Ia Girola, et maxime contra lacomino Garzo sustenuto lì in lo nostro castello. Et proinde scripsemo aI referendario lì che te dovesse consignare el processo, et similiter scripsemo al Bolognino che facesse comodità a te o altro vicario de intrare in castello per fare ogni debito examine. Et quamvisdio crediamo che ala receputa de questa haverai facto ragione et anche iustitia secundo che rechiede el debito, pur te l'havemo voluto recordare, acioché non l'havendo facta, tu la facii subito senza dimora alcuna perché simili homini non sonno da lassare fra Ii viventi. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.