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200. Francesco Sforza ad Antonio Valperga (1453 settembre 3 "apud Gaydum").

Francesco Sforza chiede ad Antonio Valperga di provvedere che Frasco riabbia tutta la roba sua, che ha perso quando il suo mulattiere Antonio, di ritorno da Cremona con quattro "muli charigi", arrivato a Isolella, abbandonò il tutto e se ne scappò via, giungendo ora a Montagliere, località della sua (Valperga) giurisdizione. Trattenga il detto mulattiere fino a che non abbia del tutto soddisfatto Frasco.

Domino Antonio del Valperga.
Havendo Frasco, nostro conductero, mandato Antonio, suo mulatero, ad Cremona per sue facende, quale menava quatro muli, e retornando indreto con Ii dicti muli charigi, essendo zonto ad Isolella, lassò Ii muli et andosene con Dio, dove l'inimici guadagnareno Ii dicti muli, quali è stato bisogno che dicto Frascho Ii habia comprati per ducati octanta d'oro; et havendo presentito dicto Frasco che Antonio, so mulatero, è venutoli a Montagliere sotto el vostro governo, Ii manda Bartholommo da Crema, so famiglio, presente portatore, per rehavere la robba soa, como la raxone vole. Pertanto vogliati subito provedere che tuto el danno ha recevuto Frasco per la (a) fuga del dicto Antonio sia satisfacto et punito secundo el delicto per luy commesso, ad ciò che un'altra volta (b) se guarda de comettere simili errori, facendolo sostenire et metterlo in locho non se ne possa fugire finchè dicto Frasco non sia integramente satisfacto; et crediti sopra ciò tuto quello ve dirà dicto Bartholomeo como ala persona nostra propria.
Data ut supra.
Iohannes Bonus.
Iohannes.

(a) Segue sua depennato.
(b) adciò che un'altra volta ripetuto.