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208. Francesco Sforza alla duchessa Bianca Maria (1453 settembre 4 "apud Gaydum").

Francesco Sforza risponde alla moglie che i dubbi del doge di Genova e del suo cancelliere Leonardo da Pietrasanta non hanno più ragione di essere perchè il Delfino se n'è andato via. Non ha nulla da dirle in merito alla lettera di Lanzalotto. Ai confinati ad Alessandria e a Castellazzo promette il ritorno a casa dopo che re Renato se ne sarà andato da Alessandria e la sua gente avrà lasciato Castellazzo. Faccia intendere ai marchesi di Varzi che devono pagare il castellano. Saprà direttamente dalle lettere di maestro Benedetto quello che lei sperava di intendere tramite il cancelliere. Lui, duca, sta bene e altrettanto spera di lei e dei figlioli.

Illustrissime domine ducisse Mediolani.
Havemo recevuto doe lettere delIa signoria vostra et inteso quello per esse ne scrive; ale quale, respondendo, primo, ala parte delIa lettera ne ha mandata la signoria vostra, quale scrive lo illustre signore duca de Zenova ad ser Leonardo de Pedrasancta, suo cancellero, del dubio haviva per la venuta del Dalfino, nuy l'havemo intesa, quale remandiamo ala signoria vostra, et non dicemo altro, perché, como la signoria vostra haverà inteso, et como nuy havemo scripto (a) al prefato illustre signore duxe per modo siamo certi la signoria sua sarà (b) restata ben contenta, esso signore Dalfino è tornato indreto. Dela lettera de domino Lanzaloto, restamo ben advisati et non dicemo altro, se non ch'el ne piace haverla inteso.
Ala parte della supplicatione delli confinati da Alexandria et dal Castelazo, quali rechiedevano de retornare a casa, mò che la mayestà del re Renato è in Alexandria et le gente soe sonno al Castellazo, dicimo che ad nuy non pare de lassarli retornare de presente; ma la vostra signoria gli porà respondere che, acconze Ie cose, delIa quale speramo se acconzerano presto, gli darimo poi licentia.
Ala parte del castellano de Varci, quale se grava non essere pagato, dicemo ne pare che la signoria vostra mandi per quelli marchexi de Varci et gli parli in modo che satisfaciano dicto castellano senza piu replicatione.
De quello reportarà el nostro cancelero da maestro Benedicto, la signoria vostra sarà stata avisata per Ie lettere d'esso magnifico Benedicto quale ve havemo mandate. De novo altro non è de qua al presente. Nuy, Dei gratia, stamo bene, desiderosi de sentire de continuo il simile delIa signoria vostra et de nostri figlioli. Per altra de nostra mano la signoria vostra è stata avisata del tuto. Data apud Gaydum, die iiii septembris 1453, hora 14 noctis.
Zanetus.
Cichus.

(a) scripto su rasura.
(b) sarà in interlinea.