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210. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 settembre 4 "apud Gaydum").

Francesco Sforza, quantunque lo creda già informato, avverte il luogotenente di Lodi di avere sicura notizia dell'esistenza lì di "tractato" e che il 29 scorso tre lodigiani si portarono a Treviglio dal provveditore, che poi li fece uscire incapucciati. Cerchi di individuare i tre suddetti tramite l'ufficiale delle bollette o in qualsiasi altro modo.

Locumtenenti Laude.
Quavisdio siamo certi che da Milano haveriti havuto simile aviso, pur, attesa la importantia del facto, ve notificamo che da persona fidedigna siamo avisati che I'è uno tractato in quella nostra cità, et siamo acertati che mercorì, che fo xxviiii del passato, tri Lodesani andoreno a Trivilio de Giaradada et lì, a grande secreto, foreno col proveditore; il qual proveditore deinde gli fece andare fora delIa terra imcapuzati aciò non fossero cognosuti. State con l'ochii aperti et vedete, aut per la via del'officiale daIe bulete, aut per ogni altra via, intendere quelli che foreno, andoreno là; et in reliquis usate tale diligentia e vigilantia che sinistro non intervenga. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.