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229. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 settembre 8 "apud Gaydum".

Francesco Sforza scrive al luogotenente di Lodi che, in merito all'avviso datogli dal cancelliere ducale Andrea circa i propositi di Bartolomeo da Dovara di attentare allo stato penetrando nella rocchetta tramite Rizardo dalla Chiesa,lui, duca, vuole che ordini a Galeazzo e a Gabriele, fratelli castellani, di non lasciare la rocca, d'aver "l'ogio al panello, e, inoltre, comanda al luogotenente di provvedere da capo a ponte al revellino. Il duca lo assicura di avere accontentate le guardie del galeone e dei retroguardi. Fioravante ha scritto molte cose circa il suo fattore e imputa al luogotenente il saccheggio della sua casa. Quanto al fattore, il duca gli ha ordinato di andare da lui, così come vuole che il luogotenente mandi uno informato di tutta la faccenda.

Locumtenenti Laude.
Respondendo a quanta ne scriveti del'aviso a voy dato per ser Andrea, nostro cancellero, de quello Bartholomeo da Dovara, qual praticava contra el stato et speravese mandare a executione Ii suoi tristi pensieri per lo intrare in la rocheta per mezanità de Rizardo dala Chiesa, dicemo che a nuy pare, e volemo provediate che dicto Bartholomeo per modo alcuno non possa havere addito in la dicta rocheta, anze ordinati nè Galeaz, nè Gabrielo, fratelli castellani, non ius(c)ano la dicta rocha, non obstante che ciascuno de loro havesse licentia de iusire, remanendo l'altro; et ditili ve habiano l'ogio al panello e guardino bene a non lassarse inganare; ultra ciò fate provisione al revelino da capo a ponte. Quantum autem ala parte delIa provisione da fir facta ale guardie del galeone, già haveriti inteso per nostre lettere, che gli havemo proveduto et così a quelli del galeone, como etiamdio a quelli delli retroguardi. Post hec havemo recevute vostre altre lettere per Ie quale ne date più ampla informatione de Galeaz et Gabriele soprascripti, et item del factore de Fioravante; ala quale respondendo, dicemo che nostra intentione è de provedere como ne recordate, ma, in questo mezo, provedite como ve pare, et super omnia che veruno non iuso fora d'essi fratelli dela rocheta, ut supra diximus. Ala parte del factore, dicemo che Fioravante ha scrito qua molte cose, agravandose et facendone demandare licentia perchè dice gli haviti mandato per asaccomanare la casa et multa alia, et, nichilminus, havemo mandato per dicto factore che vengha qua; et così a noy pare debiati voy mandare qua uno informato de tale materia, aciochè, eI volendo Iuy denegare la verità, se gli possa deprovare dele provisioni fate. Ala rippa d'Ada verso Castione, restiamo avisati et ve ne commendiamo. Data apud Gaydum, die viii septembris 1453.
Ser Iacobus.
Cichus.