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248. Francesco Sforza a Ludovico da Bologna (1453 settembre 13 "ex castris nostris apud Gaydum").

Francesco Sforza ordina a Ludovico da Bologna che alla gente del Colleoni, che lui avrà ormai portato in campo, dove si trova, non faccia avere più tasse di quante avute finora nel Tortonese. In simile forma fu scritto a: Bartoluccio da Gubbio, capitano della Lomellina, Battista de Burgo.

[ 64r] Lodovicho de Bononia.
Perchè nuy semo certi ch'el magnifico Bartholomeo haverà hormay messo impuncto la soa compagnia et l'haverà reducta o redurà tucta in campo, dove se retrova la persona soa, et non parendone honesto che Ie dicte gente habino più tassa, così como non hanno Ie altre nostre gente che sonno qui in campo con nuy et Ii altri nostri lochi, volimo che de qui inanzi non debbi fare respondere ale dicte gente del prefato Bartholomeo più dele loro tasse, quale hanno havute fin mò in Terdonese. Data ut supra.
Iohannes.
In simili forma scriptum fuit infrascriptis videlicet: ser Bartholutio de Eugubio, capitaneo Lumelline et domino Baptiste de Burgo.