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255. Francesco Sforza a Gaspare da Suessa (1453 settembre 15 "apud Gaydum").

Francesco Sforza risponde a Gaspare da Suessa di non "darsene troppo malanchonia" se suo figlio è stato preso da Gurone da Capua e da altri uomini d'arme: è usanza di guerra. Diverso sarebbe il caso se fosse messo in prigione e ai ferri". Lo assicura d'aver scritto al conte Giacomo di intervenire presso Crema per la sua liberazione. Se ciò non accadesse, potrà sempre ricorrere allo scambio dei prigionieri, avendone tanti dei loro. E' sorpreso che donna Lisa, sua sorella, non abbia liberato Gianpietro da Rabozo: le scriverà in modo che senza fallo lo rilascerà.

[ 65v] Gasparri de Suessa.
Havemo recevuto Ie tue lettere, ale quale respondendo:, et primo, ala parte de tuo fiolo, quale dice essere stato preso per Gurone da Capua e altri homini d' arme, a nuy rencresce asay, ma non è perhò da darsene troppo malanchonia non gli siando intervenuto altro male, perchè è usanza de guerra essere presi ala fiata et ale fiate pigliare altri; ma che l'habiano posto in pregione et in ferri, hanno facto contra la honestate e contra la bona usanza del mestere del'arme. E per questo havemo scripto al conte Iacomo che scriva a Crema in modo et forma che sia relaxato e credemo lo farà relaxare; e quando pur non lo facesse relaxare avisarayne per tue Iettere, perchè ne havemo tanti di loro neIe mane che, dovendoli relaxare, faranno relaxare tuo filiolo.
Ala parte de madona Lixa, nostra sorella, qual non ha facto relaxare Iohannepetro da Rabozo, molto ne siamo maravigliati e credevamo fosse relaxato; ma gli scrivemo per Ie alligate in modo che'l farà relaxare senza alcuna exceptione. Siché mandarali Ie lettere. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.