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262. Francesco Sforza a Gaspare da Suessa (1453 settembre 18 "apud Gaydum").

Francesco Sforza informa il conestabile ducale Gaspare da Suessa che il conte Giacomo, in risposta al suo sollecito per la liberazione di suo figlio, gli ha detto che ignorava la sua cattura e che, comunque,farà del suo meglio perchè riabbia la libertà. Se ciò non avvenisse, il duca ha sempre la possibilità di mercanteggiare con i nemici, premettendo la liberazione di suo figlio a quella dei loro uomini. Ritiene, però, un'opportuna mossa che egli proceda a rilasciare le donne che egli detiene: avrà sempre la possibilità di rifarsi con dieci su una, dandone la giustificazione a ordini superiori.

Gasparri de Suessa, conestabili nostro.
Here respondessemo ale tue lettere circha la captione de tuo figliolo che scrivessemo al conte Iacomo per la sua relaxatione; et così, havendoli scrito, ne ha respuosto ch'el non era informato dela sua prexa et che farà opera a relaxarlo per conservatione deIe bone usanze del mestere d'arme: e così credemo el farà con effecto. E quando pur non lo facesse, nuy havimo tanti delle suoi in possanza nostra che, inanti gli relaxamo, farimo relaxare tuo figliolo. Ma per accelerare più la sua liberatione ne pareria bene che tu facesse liberare quelle femene sostenute per ti, perchè, dappuoi che fosse relaxato tuo fiolo, sempre serà in tua possanza de piliarne per una dece, quando pur te parirà, né questo partito te pò essere vergognoso, perché sempre te potray alegare essere comandato per Ii toi superiori. Siché a noy pare che lo debbi fare. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.