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276. Francesco Sforza a Luchina dal Verme (1453 settembre 20 "apud Gaydum".)

Francesco Sforza sollecita donna Luchina dal Verme a voler rimborsare Giacometto da Vailate e i suoi uomini delle spese ch'essi furono costretti più volte a fare per ottenere lo stentato pagamento dei denari loro spettanti.

Magnifice domine Luchine de Verme.
L'homini dela squadra de Iacometto da Vaylate, et così esso Iacometto, ne hanno facto grande lamenta che hanno pur stentato asay a dovere conseguire li dinari delle taxe soe et che stentano anchora tuctavia, perchè, havendo mandato spesse volte inante et indreto soi messi per sollicitare la executione delli dicti dinari, dove hanno facto de molte spese, per la vostra magnificentia non gli fi provisto che gli siano pagate dicte (a) spese. Et perché a nuy pare mancho cha honesto che non gli sia provisto deIe dicte spese, perché altramente seria più el damno che l'utile, confortiamo et caricamo essa vostra magnificentia voglia provedere che per Ie dicte spese siano contentati Ii dicti homini d'arme, como ne pare ragionevele, adciò che non venghono ad havere più spesa che non habiano havuta l'intrata. Data ut supra.
Bonifacius.
Cichus.

(a) Segue tasse depennato.