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28. Francesco Sforza a Gentile della Molara (1453 agosto 5 "in castris nostris felicibus apud Gaydum").

Francesco Sforza accusa ricevuta della lettera di Gentile della Molara in cui gli parla della sua andata a Castelnuovo e del suo incontro con il duca di Modena. Gradisce che si porti, con il cancelliere, dal Colleoni, che solleciterà a risarcire, nel limite dell'onesto, i danni fatti a quei di Castenuovo. Ha intesa la risposta avuta da Otto da Mandello, cui lui, duca, ha scritto il dovuto per il suo menefreghismo per i denari delle tasse.

Gentili dela Molara.
Havemo recevuto la toa lettera de dì xxviii del passato, per la quale restamo avvisati della andata toa a Castelnovo, et con il parlamento hai facto con il illustre duca de Modena et delli damni dicono quelli homini da Castelnovo esserli facto.Respondendo, dicemo che siamo certi li dicti homini dicano dele cose asai, ma se loro manderano da noi savimo bene quello che respondergli. Ne piace l'andata toa insieme col dicto cancellero dal magnifico Bartholomeo Coglione con il quale faria ogni instantia perchè siano pagati dicti damni, quando li dicti homini richiedano cosa [ 10v] honesta; et de quanto seguirai vogli avvisarne per toe lettere. Nuy havemo inteso la resposta te ha facto messer Otto da Mandello, al quale nuy havemo scripto quello che ne è parso, perchè luy in ogni cosa sempre se è facto beffe delli facti nostri, cioè nel facto delli dinari dele taxe. Data ut supra.
Leonardus.
Iohannes.