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282. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi 1453 settembre 21 "apud Gaydum".

Francesco Sforza vuole che il luogotenente di Lodi non insista oltre con Gaspare da Suessa per rilasciare le donne per la libertà di suo figlio, mentre lui ritiene più decoroso che lo scambio avvenga con i prigionieri di Crema. Lo lasci fare a suo modo. Non ritiene "laudabile" fargli richiedere di essere rimosso da quella guardia, perchè lui, duca, ha un'ottima opinione di lui. Assicura il luogotenente che se i mugnai, che hanno rifiutato il suo ordine di cambiare il miglio, si portassero a lamentarsi da lui, egli avrebbe pronta la riposta da dar loro.

Locumtenenti Laude.
Havemo recevute doe vostre lettere, l'una de 17, l'altra de 19 del presente, aIe quale, respondend, et primo, ala parte de Gasparro da Suessa, il quale non se contenta lassare Ie femene per cambio del fiolo e de quelli foreno presi con sì, alegando ch'el gli serebbe vergogna, ma che bene è contento lassarle in cambio deli fanti foreno presi per Ii vilani da Crema, dicemo che a nuy pare, né volemo che vuy agravate più dicto Gasparo a relaxare dicte femene, perchè se habia cagione de alterare più, anzi lassatelo fare a suo modo circa ciò, perché ad ogni modo nuy faremo relaxare suo fiolo honorevelmente; e così gli facite dire. Ala parte de haverli facto persuadere con bono modo a domandare luy medesmo d'essere remosto da quella guardia, dicemo che a nuy non è parso ben laudabile, nè volimo che vuy gli ne faciati dire altre parole, per non monstrare che nuy se diffidamo de luy, unde nuy havemo bonissima opinione de luy.
Ala parte de quelli Molinari, quali non hanno servati l'ordine e comandamento vostro per cambiare lo milio, dicemo che se venerano a noy per lamentarse de ciò, gli faremo conveniente respuosta. Data in castris felicibus apud Gaydum, die xxi septembris 1453.
Ser Iacobus.
Iohannes.