Registro n. 16 precedente | 284 di 1825 | successivo

284. Francesco Sforza al referendario di Lodi (1453 settembre 18 "apud Gaydum").

Francesco Sforza ordina al referendario di Lodi di sentire sia Simone Vidale, daziere del dazio di transito di quella città, che Luigi Tincto e constatato che costui "de (sua) voluntà et consentimento" assunse detto dazio con Simone, lo costringa a contribuire per la quota spettantegli al pagamento di detto dazio. Induca pure al pagamento coloro che risultano essere debitori di Simone per ragione di detto dazio.

Referendario Laude.
Simone Vidale, de quella nostra cità daciero del dacio del traverso, è stato qui da nuy et ne ha dicto, gravandose che luy tolse el dicto dacio ad compagnia con Aluyse Tincto d'essa nostra cità de voluntà et consentimento del dicto Aluyse; et che esso Aluyse, veduto ch'el dicto dacio perde, ha recusato et recusa volere pagare la parte soa d'esso dacio. Pertanto volemo che vuy debiati intendere l'uno et l'altro, et trovando ch'el dicto Simone tolese el dicto dacio ad compagnia con lo dicto Aluyse de sua voluntà et consentimento, lo astringati ad contribuire per la parte a luy contingente al pagamento d'esso dacio, como ne pare debito et rasonevele. Et in questo fati raxone non guardando più al'uno como al'altro, constringendo similiter alcuni debitori, quali dicto Simone dice havere per cagione de dicto dacio, como da luy intendereti, adciò luy possa pagare el dacio nostro. Data ut supra.
Zanetus.
Angelus auditor.