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286. Francesco Sforza ad Angelo Simonetta (1453 settembre 22 "apud Gaydum").

Francesco Sforza ingiunge ad Angelo Simonetta di far avere, posponendo ogni altro pagamento, a Bartolomeo Colleoni il resto di quanto ancora gli è dovuto in modo che non sia costretto, com'egli afferma, a "lassare dereto homini d'arme xl deli soi". Altrettanto faccia con gli altri in modo che tutti si portino dov'è il duca. Solleciti re Renato ad avviarsi celermente verso lui e prema con Bonifacio che si porti dal duca con il maggior numero possibile di gente di Guglielmo Ad Angelo affida il compito di pungolare tutti perchè si muovano con la massima premura.

Angelo Simonete.
Tu haveray veduto quanto havemo scripto al Consiglio, aIi Maystri del'intrate, et ad te per lo spazo del magnifico Bartholomeo Coglione; et perchè esso magnifico Bartholomeo de presenti ne manda a dire che, non havendo luy el resto del spazo suo, gli bisognarà lassare dereto homini d'arme XL deIi soi, benchè non possimo credere che ala havuta de questa non gli habbi preso partito, pertanto de novo te dicemo, stringemo et caricamo quanto più possimo che, havuta questa, postponendo ogni altro dinaro et ogni altro pagamento fosse da fare, debbi provedere che d'ogni dinaro Bartholomeo habia subito il resto del spazamento suo per modo possa condure tuti Ii soi dal canto de qua. Così provede che Ii altri siano spazati, pagati delle assignatione loro, usando in ciò [ 72v] ogni diligentia et tuti quelli modi et vie te parerano, per modo possano venire del canto de qua con tuti Ii soy. Et non habiano ad induciare o ad lassare dreto la mitade de loro, che non fariano puncto el bisogno nostro. Così vogli sollicitare con quelli boni modi te parerano la mayestà del Re che acconzi et ordine Iì Ie soe gente, et se advii in qua ala più presto sia possibile, sollicitando con ogni diligentia ch'el signore Bonifatio vegna via subito et senza longeza alcuna de tempo, et meni piu gente de quelle del signore Guiglielmo sia possibile. Angelo, tu intendi quanto importi et sia necessario el fare presto per lo pocho tempo che resta, sichè, per Dio, opera ogni tuo ingegnio, cura et sollicitudine che possano venire qua subito, maxime che senza alcuna demora el signore Bonifatio vegna dala mayestà del Re con Ie gente del signore Guiglielmo. Data ut supra.
Zanetus.
Iohannes.