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290. Francesco Sforza a Pietro da Lonate (1453 settembre 22 "apud Gaydum").

Francesco Sforza avvisa Pietro da Lonate della licenza data a Ludovico da Bologna e ad Antonio da Fabriano di costringere gli uomini delle terre sue e dei suoi consorti al pagamento delle tasse dei cavalli e del carriaggio. Lo sollecita a prestare a detti suoi familiari ogni aiuto per l'assolvimento del loro compito.

Petro de Lonate.
Perché intendemo che Ii homini deIe terre toe et delli toy consorti sonno molto renitenti et non vogliono satisfare al debito loro delle taxe delli cavalli et del carezo, et pare che anchora te, con Ii dicti toy consorti, pigliate pocha cura de astringerli a satisfare al dicto loro debito, te avisamo como nuy havemo scripto et dato plena et libera licentia a Ludovicho da Bologna et ad Antonio da Fabriano, nostri fameglii, che debiano procedere contra dicti homini realmente et personalmente et per qualunque megliore modo et via parerà a loro più expediente, sichè gli venga voglia fare el debito loro, el che n'è bisognato far fare ad altri, poyché te né Ii dicti toy consorti haveti voluto fare. Li quali Lodovicho et Antonio lassareti fare ogni executione contra dicti homini vostri, finché haverano satisfacto el debito loro, et non gli dariti molestia nè impedimento alcuno; immo volimo che gli dagati ogni favore certificandove, quando faceste altramente, ve faressemo intendere che ne havereste facto cosa molesta, et che ne seria rencresciuta. Data ut supra.
Leonardus.
Iohannes.