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293. Francesco Sforza al condottiero Moretto da Sannazzaro 1453 settembre 24 "apud Gaydum".

Francesco Sforza, inteso da lui che inaspettatamente egli deve ancora ricevere circa 3000 lire della sua prestanza, assicura il condottiero Moretto da Sannazzaro di aver scritto perchè presto sia soddisfatto. Vuole, comunque, che tutti i suoi uomini si portino con le altre genti d'arme da lui, duca, garantendoli che in ogni modo avranno i loro denari. Si compiace del suo miglioramento, ma non gli fa premura per portarsi in campo.

Spectabili militi domino Moreto de Sancto Nazario, nostro armorum ductori.
Havemo recevuto la vostra lettera de dì xx del presente et inteso quanto ne scrivete delle libre treamilia o circha che restate anchora ad havere delli dinari delIa vostra prestanza, al che, respondendo, dicemo che molto se maravigliamo de questo, et simelmente ne rencresce e dole grandemente, perché credevamo [ 75r] fosti del tuto expedito: per la qual cosa havemo scripto novamente in modo che siamo certi presto havereti el spazamento vostro integramente. Sichè ve confortiamo, stringemo et caricamo che vogliati ordinare e fare che tuti li vostri homini d'arme vengano de qua insieme con l'altre nostre gente sonno del canto dellà, per modo che non gli resti veruno, perchè ad ogni modo loro haveranno Ii dicti dinari; et nuy, venute che siano dal canto de qua, provederemo altremente alIi altri nostri de dinari in modo che haverano a restare contenti; sichè, como è dicto, curate ad ogni modo che dicti vostri homini d'arme vengano via et che'l non ne resti veruno de drieto. Ne piace apresso el vostro meglioramento, et como più presto serete in aptitudine a potere cavalcare, haveremo caro vegnati qua da nuy, como ne advisati che fareti; ma non possendone vuy operare, non ne curamo che durate desconzo per venire in campo. Data apud Gaydum, die xxiiii septembris 1453.
Leonardus.
Iohannes.