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298. Francesco Sforza a Corrado [da Fogliano] e al luogotenente di Lodi 1453 settembre 25 "apud Gaydum".

Francesco Sforza scrive a Corrado e al luogotenente di Lodi di supporre che il nemico voglia fare qualche azione là "non gli sentendo gente alcune". Raccomanda, perciò, a loro grande e incessante vigilanza fino a quando non avrà tutte le forze sforzesche in campo, perchè allora impegnerà del tutto il nemico che dimenticherà le cose di là. A Corrado comanda di inviare ad Angelo Simonetta le lettere che allega perchè, così, avrà i 300 ducati che aspetta. In simile forma fu scritto a Morello pro custodia, a Gaspare da Suessa pro custodia. Furono mandate lettere a donna Lisa per la liberazione di Giovanni Pietro de Raboto.

Domino Corrado et locuntenenti Laude.
Perchè, como haveriti inteso per nostre dupplicate lettere, nuy revocamo tute quelle nostre gente de là et Ie facimo venire qua in campo, forse l'inimici nostri per pigliare reputatione tentarano de fare qualche novitade de là non gli sentendo gente alcune, ve caricamo quanto più possimo a far fare die et nocte tale guardie che sinistro non possa intervenire per alquanti dì, perchè poy, subito che tute Ie nostre gente serano de qua, farimo tali progressi che gli farimo smenticare Ie cose de là. Ceterum tu, Conrade, mandaray Ie aligate lettere ad Angelo Simoneta per Ii trecento ducati, el quale te gli farà dare, et credimo mò l'haveria facto, se non fusse stata la sua absentia da Milano.
Apud Gaydum, die xxv septembris 1453.
Ser Iacobus.
Iohannes.
In simili forma domino Morello pro custodia.
In simili forma Gaspari de Suessa pro custodia, et misse fuerunt littere domine Lise pro liberatione Iohannis Petri de Raboto.
Data ut supra.
Ser Iacobus.
Iohannes.