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299. Francesco Sforza ad Antonio da Fabriano 1453 settembre 25 "ex castris nostris felicibus apud Gaydum".

Francesco Sforza comanda ad Antonio da Fabriano di trattare gli uomini renitenti a pagare la tassa del carriaggio come si fa con i nemici e i ribelli. Quanto a Graziolo, che dice di non muoversi fino a che non avrà il pagamento di quanto ancora gli è dovuto, spera che nel frattempo si sia messo in marcia per raggiungerlo, ma se ciò non avesse fatto, gli dica di levarsi di lì, lasciando uno dei suoi a sollecitare il dovuto, perchè, lui, Antonio, lo accontenterà.

Antonio de Fabriano.
Havimo recevuto la toa lettera de dì xviiii del presente et inteso quanto ne scrivi delIa renitentia delli homini delle terre de molti de quelli gentilhomini, et maxime de quelli da Lonate, quali non voleno pagare per niente el debito loro del carezo. Dicimo che per molte altre nostre lettere a questi dì passati havemo scripto li modi se havevano a tenire perchè dicti homini facesseno el debito loro. Unde mò, intentendo questa loro renitentia, te commandiamo e volemo che debbi fare e far fare contra loro, como ad inimici e rebelli nostri, per fin a tanto haverano facto el debito loro, et cossì è la totale nostra intentione, dispositione e [ 76v] volontà. Appresso tu ne scrive che Gratiolo dice non poterse levare de Iì se prima non ha el suo spazamento del denaro che resta havere, dicimo che nuy credimo serà partito de Iì anzi la recevuta de questa, et venuto in qua cum quelle altre nostre gente erano dal canto de là; ma pur, se per caso luy fosse restato Iì, volemo che gli debbi dire e confortare da nostra parte che omnino se levi de Iì et venga cum tucti li suoy da cavallo et da pede de qua, como gli havemo scripto, et como fanno dicte altre nostre gente, et che lassi pur uno delli suoy Iì a solicitare, perchè lo expediray de quanto resta ad havere, et faray non altramente che se gli fosse luy in persona. Ex nostris castris felicibus apud Gaydum, die xxv septembris 1453.
Leonardus.
Iohannes.