Registro n. 16 precedente | 332 di 1825 | successivo

332. Francesco Sforza ad Americo Sanseverino (1453 ottobre 3 "apud Gaydum").

Francesco Sforza scrive ad Americo Sanseverino di essersi fatta l'opinione che re Renato faccia squadre con 150 cavalli, ma siccome Americo sostiene che il sovrano pensa di fare squadre da 40 a 50 uomini d'arme, gli esprime il suo parere perchè lo comunichi al re. Gli osserva che in Italia si fa "gran caso quando in un campo gli sonno gran numero di squadre" anche con pochi cavalli (e porta l'esempio dell' equiparazione che si fa di 12 squadre, indipendentemente dal numero di uomini o di cavalli), per cui se il sovrano facesse squadre di 25 uomini d'arme, esse apparirebbero tutte "belle et grosse squadre" e avrebbero la meglio su squadre con 240 - 250 cavalli. Se il re volesse seguire tale parere ducale, occorrebbe che le squadre fossero formate prima di passare l'Oglio o Cremona.

Americo de Sancto Severino.
Heri et anchora questa matina, respondendo ale toe lettere te scripsemo ch'el ne pareva che la mayestà del Re adaptasae et ordinasse le squadre soe a cavalli 150 de conducta, et de questo medesmo parere semo anchora adesso. Ma perchè tu dice che la predicta mayestà faceva pensiero de fare squadre de homini d'arme xl fin in l, te replicaremo ancora per questa questo nostro parere, el quale tu porgerai ala prefata mayestà del Re el più presto te sia possibile, persuadendoli che [ 88v] li piaza farlo mandare ad effecto, del quale è questo. Tu sai, Americo, che in queste nostre guerre de Italia se fa uno gran caso quando in un campo gli sonno gran numero de squadre, quando bene lì fosseno in esse pochi cavalli; et tanto se dirà de XII squadre de gente d'arme, de L homini d'arme et de CC o CCC cavalli l'una, quanto se dirà de XII altre squadre de XX o de XXV homini d'arme et de LXXX cavalli l'una o C. Il perché ne pare che facendo la mayestà del Re le soe squadre de XXV homini d'arme l'una con la conducta loro serano tute belle et grosse squadre, et forse comparerano più nela campagna a numero de homini et cavalli che non farano le nostre che sarano dela condocta de CCXL o CCL cavalli; et quando pur li parisseno de XXV homini d'arme troppe povere, le porrà far fare de XXVIII o XXX al più; deli stambechineri et arceri la mayestà soa porrà farle de C cavalli l'una et mancho ancora, secondo el parere de questi nostri che sonno presso nuy. Cura de dire questi nostri pareri ala mayestà soa per modo non para li vogliamo dare lege, perché nuy dicemo el parere nostro, et quello cognoscemo serà reputatione et honore dela mayestà soa et ancora nostro; e dovendese fare questo ordine conviene ch'el sia facto inanzi se passa Oglio o Cremona. Data ut supra.
Iohannes.