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344. Francesco Sforza ad Angelo de Acciaiolis (1453 ottobre 5 "apud Gaydum").

Francesco Sforza comunica ad Angelo de Acciaiolis che Guglielmo da Moliono, dopo averlo malvolentieri a lungo aspettato credendo nella promessa inviatagli di un suo prossimo arrivo, alla fine, inquieto per la contrarietà del Delfino per la sua inconcludente permanenza lì, siccome lo Sforza non ha voluto "venire a particolarità alcuna, maxime havendo el (...) Dalfino l'animo alle cose de Zenoa", ha deciso di ritornare percorrendo l'itinerario di re Renato e di Angelo. Se li incontrasse a Cremona è disposto a ritornare con tre cavalli nella speranza di concludere qualcosa. Il duca consiglia ad Angelo di trovarsi con il re e raccontargli tutto per evitare guai a lui e al duca. Se il re vuole ritornare lì con Guglielmo, faccia quel che gli pare.

Domino Angelo de Azaiolis.
Como per le altre nostre lettere ve scripsemo Gugliermo da Moliono deliberò pur de expectarve qui, quantunche malvolunteri per la longa demora haveva facta qui prima che se havesse la vostra respuosta; et credendosi che voi venisti presto, maxime per la ultima vostra respuosta che ne festi che veneristi, et cetera, con grande affanno ha aspectato fin qui dicendo ch'el dubita ch'el Dalfino non li faza despiacere per essere tanto tempo demorato qui et infine non havere facto cosa alcuna, perché nuy, como sapeti, non semo voluto venire a particularità alcuna, maxime havendo el dicto Dalfino l'animo ale cose de Zenoa; et infine ha deliberato el dicto Guilielmo retornarsene indreto e fare la via dela mayestà del Re et vostra; et se per caso ve trovasse a Cremona, dice volere retornare qui con tri cavalli per vedere de venire a qualche effecto dela soa commissione. Et perchè comprehendemo ch'el se ne va molto malcontento et desdegnato et porrà fare deIe relatione al dicto Dalfino che non sariano utile nè a voy, nè a noy, ne pare che vuy debiati trovare con la mayestà del Re et dirle de questo facto; et che parendo ala soa mayestà ch'el sia bene de fare retornare de qua con sì el dicto Guilielmo, che faza quello sia el meglio, et adaptati mò questa cosa voy, domino Angelo, como meglio ve pare, sichè non habiamo retrarne adosso la malivolentia d'esso Dalfino, nè ancora del dicto Guilielmo. Solicitati la mayestà del Re che, perdio, non se perda più tempo nel camino; Guilielmo predicto se parte hogi de qui et vene via verso Cremona. Data ut supra.
Iohannes.