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354. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 ottobre 8) "apud Gaydum".

Francesco Sforza si congratula con il luogotenente di Lodi per aver revocato il salvacondotto alle ville del Cremasco. Esprime meraviglia per le lamentele dei balestrieri del revellino del ponte, pur avendo scritto ai Maestri delle entrate di sborsare 30 ducati a Bartolomeo da Robia, che ora, in seguito alla nuova lettera ducale ai Maestri, ne solleciterà il versamento. Si dice ancora stupito della richiesta del luogotenente di munizioni per la rocchetta di Lodi verso l'Adda. Sa di certo che i castellani ne avevano e, quindi, non li lasci partire, se prima non le restituiscono. Se fossero già andati via, trattenga la roba loro.

Locumtenenti Laude.
Ne piace, respondendo ala vostra, che habiati revocato el salvoconducto concesso aIe ville de Cremasca, como ve havevamo scripto. A quelli balestreri del revellino del ponte maravegliamoce non sia provisto, perché scripsemo I'altro dì ali Magistri deI'entrate, per lettere sottoscripte de nostra mano, che dovesseno sborsare a Bartholomeo da Robia ducati xxx, però gli [ 104r] repplicamo de novo quello medesmo, siché vogliatili dire che'l vada o mandi a sollicitare Ii dicti dinari. Et perché rechiedeti munitione da mettere in la rocheta de Lode verso Adda, maravigliamone che in la dicta rocheta non siano Ie dicte munitione, perché sapiamo pur nuy che Ii castellani ne havevano. Però volimo che non debbiati lassare partire Ii dicti castellani finché habiano restituite et remetuto tute Ie munitione nostre, quale havevano, como intenderiti per la lista d'esse munitione quale debe essere Iì; et essendo loro partiti, reteniti la robba soa, non relaxandola fin a tanto che le haverano integramente restituite. Et in questo non sia fallo alcuno. Data apud Gaydum, ut supra.
Irius.
Cichus.