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367. Francesco Sforza al luogotenente di Lodi (1453 ottobre 13 "apud Gaydum").

Francesco Sforza ingiunge al luogotenente di Lodi di non consentire che alcuno alloggi nella abitazione che ha lì o dove ha il suo fieno, eccezion fatta per chi ne avesse comunicazione da Bianca Maria. Con lo stesso contenuto si è scritto a Fiorentino di Firenze, familiare ducale.

Locumtenenti Laude.
Havemo inteso che molti, quali vano e vengono, se metteno ad allogiare lì dove è la nostra habitatione quando venemo a Lodi, et ce consumano quello strame havemo facto fare per nuy. Pertanto ve comettemo che, vada e venga che voglia, che habia nome como se voglia, non gle lassati allozare alcuno né in la casa nostra né altroe dove habiamo el feno nostro; et a questo non intervenga negligentia per quanto haveti cara la gratia nostra, salvo se madona Biancha ve ne scrivesse obediriti ley, altramente scriva et dica che voglia, non gli lassate logiare alcuno. Data ut supra.
Ser Iacobus.
In simili continentia scriptum est Florentino de Florentia, familiari nostro.
Cichus.