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384. Francesco Sforza al commissario di Tortona 1453 ottobre 18 contra Pontevichum".

Francesco Sforza scrive al commissario di Tortona Pietro da Lonate di concedere a Stefanino Vacono di andare a cercare suo fratello Raffaele, che consente "lo lassi venire". Gli conferma di avergli fatto sapere che non accettava la sua scusa, ma ora, dato che permette ai suoi uomini di fare il debito loro, l'accetta. Ad evitare che le genti d'arme monferrine perpetuino i loro furti, vuole che scriva al marchese di Monferrato perchè intimi di smettere detti atti sul territorio ducale.

Petro de Lonate, comissario Terdone.
Respondendo a doe toe lettere de dì viiii et xi del presente, primo, ala parte dela licentia te ha rechiesto Stefanino Vachono de andare a circare domino Raphaelo, suo fratello, dicemo che siamo contenti gli concedi essa licentia; et così, volendo venire Ii dicto domino Raphaello, siamo contenti che gli lo lassi venire, perchè non dubitamo puncto che luy circha cosa alcuna contra del stato nostro. Ala parte che non havemo voluto acceptare Ie scusa toa, dicemo che è vero, como tu hay veduto, che te scripsemo non acceptavamo dicta toa scusa; mò te dicemo che, facendo che Ii homini toy [ 111v] fazano el debito loro, che l'acceptaremo et crederemo lo animo tuo sia verso nuy tale como tu ne scrive, (a) et ulterius ne faray cosa gratissima. AlIa parte delle robbarie, quale fanno quelle gente d'arme del marchexe de Monferrato, ne rencresce molto, iI perchè volemo che de novo tu debbi scrivere al dicto marchexe et sollicitare che Ie dicte soe gente d'arme desistano daIe dicte robbarie suI terreno nostro, et fare che ogniuno possa andare et venire securamente. Data contra Pontevicum, die xviii octobris 1453.
Leonardus.
Iohannes.

(a) como ne scrive ripetuto.