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386. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Vigevano 1453 ottobre 19 "contra Pontevichum".

Francesco Sforza impone nuovamente al podestà, al comune e agli uomini di Vigevano di osservare, in conformità a quanto aveva loro comandato, cioè, "sicut iacet ad litteram", la esenzione concessa al vigevanese Giacomo degli Ardizi, anche se, a causa dei servizi ducali, egli non ha ancora potuto consegnare le lettere del duca.

Potestati, comuni et hominibus terre nostre Viglevani.
Iacomo deIi Arditii di quella nostra terra ne ha significato con querella che gli haviti violata la exemptione quale gli havemo concessa et fatogli novità contra essa; del che ne siamo maravigliati, maxime recordandoci nuy haverve altra volta scrito che ge la dovessero observare sicuti iacet ad litteram. Pertanto iterato ve dicemo che ge la debbiati observare senza mancamento alcuno, revocando ogni novità la quale gli havessevo facta fare. Et hoc non [ 112r] obstante alcuno termine, qual luy havesse tolto da voy de portarve nostre lettere, perchè è stato occupato in Ii nostri servicii; et si per l'avenire sentiamo che gli faciati alcuna altra novità, ne turbaremo con voy.Data ut supra.
Ser Iacobus.
Cichus.