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391. Francesco Sforza a Pietro da Lonate, al commissario di Tortona, a Ludovico da Bologna e ad Antonio da Fabriano 1453 ottobre 23 "apud Varolas Alghisiorum".

Francesco Sforza comanda a Pietro da Lonate, commissario di Tortona, a Ludovico da Bologna e ad Antonio da Fabriano di costringere personalmente e realmente i debitori del conestabile ducale Graziolo da Vicenza a fargli avere le 1400 lire che gli spettano per il suo assegnamento oltre alle 960 lire, dovutegli per le sue spese, considerando che attualmente Graziolo è in campo con la sua compagnia e ne ha grande bisogno. Se non riuscissero, benchè ora siano sgravati dagli oneri per i soldati, provvedano di avere tali somme con prestito o in altre maniere sapendo che Francesco da Roma, cancelliere di Graziolo, si porta da loro per sollecitare il dovuto.

Petro de Lonate commissario Terdone necnon Lodovico de Bononia et Antonio de Fabriano, familiaribus nostris.
Gratiolo da Vincentia, nostro conestabile, ne dice che resta havere livre mille quatrocento del suo assignamento et livre novecento sexanta delle spese, como pare per rasone facta con voy, che è una bona summa de dinari; del che molto ne siamo maravigliati, perché como sapeti per vostre lettere più volte ne haveti scripto che restava havere pochi denari. Et perché luy se retrova qui in campo con tucta la compagnia soa alli nostri servicii con grandissima spesa, ha grande necessitate de dicti dinari, pertanto volemo et ve commettemo et strictamente comandiamo che, subbito ala receputa de questa, debbiati constringere realmente et personalmente tucti li debitori del dicto Gratiolo, sichè dicti dinari se habbino de presente, et che luy se ne possa valere in questi suoy vigenti bisogni. Et quando pur vedesti che non se potesseno havere così presto da dicti debitori, vogliate ad ogni modo - se may desiderati de farne cosa che ne sia grata - vederli de retrovare o per via de prestito, o como meglio ve parerà, purché se habbino de presente; et vuy poy li poriti rescotere da essi debitori, li quali [ 113r] siamo certi che mò tucti voluntera faranno el debito loro, attento che non hanno più graveza alcuna de soldati a casa loro et che se vivano con bona et quieta pace; et sopratucto sforzateve de fare che quelli da Lonate faciano el debito loro integramente, li quali intendemo sonno li più retrogradi che li altri. Et che sotto la umbra soa molti sonno che non fanno el debito loro, circha il che tu, Petro, vogli fare como per più toe lettere ne hay scripto che faray, che a nuy per una cosa non poresti fare la più grata nì la più accepta. Et per Dio a questa volta vogliati fare, como siamo certi fariti, et che per questa cosa non ve habbiamo ad repplicare più né ad sentirne veruna molestia.
El dicto Gratiolo per recuperatione de dicti dinari manda Francesco da Roma suo canzellero, presente portatore, el quale serà insieme con vuy a solicitare quello se haverà a fare. Data apud Varolas Alghisiorum, die xxiii octobris 1453.
Leonardus.
Iohannes.