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4. Francesco Sforza a Gracino da Pescarolo e al cancelliere ducale Zanino (1453 agosto 1 "in castris nostris felicibus apud Gaydum").

Francesco Sforza scrive a Gracino da Pescarolo e al cancelliere ducale Zanino di meravigliarsi che si lascino abbindolare dalle parole. Egli credeva che Zanino, considerata "la importantia dela cosa" fosse "in camino con la expeditione". Vuole sapere il perchè di tanto ritardo.

[ 4r] Gracino de Piscarolo et Zanino, cancellario nostro, dilectis.
Maravigliamone grandemente che ve lassiati menare per parole et tignire in tempo, et che non dati expeditione ad quanto haviti a fare, attenta la importantia dela cosa; nuy credevamo, secundo el scrivere vostro, che tu Zanino fosse mò in camino con la expeditione et parne che siati adesso ad quello eravati el primo dì, et parne siate menati con parole como se menano Ii buffali per el naso. Pertanto dicemo che ti, Zanino, overo te ne retorna con la expeditione, recevuta questa, overo ne advisati della cosa chiaro in che termini se trova, et perché mancha et da che viene, adciò intendiamo el facto nostro chiaramente et che Ii possiamo provedere. Data ut supra.
Ser Iohannes.
Cichus.