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416. Francesco Sforza al capitano e al podestà di Piacenza (1453 novembre 1 "contra Rogadum").

Francesco Sforza vuole che il capitano e il podestà di Piacenza favoriscano con aiuti e consigli il suo famiglio Luigi da Romano a trovare sia abbondanza di vettovaglie, specie di pane, per l'esercito, che molti di quei carri, di cui, (il duca non tralascia di ricordare) molti luoghi piacentini furono, all'inizio delle ostilità, restii alla concessione.

Capitaneo et potestati nostris Placentie.
Perché non desideramo cosa veruna al presente con maiore affectione quanto che questo nostro felicissimo exercito sia nedum abundante, ma copiosissimo d'ogni victualia, et maxime de pane, senza el quale impossibile è l'homo potere vivere, et perché ad deverlo condure ne sonno necessarie più et più carre, como doveti essere certi, et recordandose che molti lochi de Piasentina non hanno satisfacto ala rechesta gli fo facta delle carre fin al principio, quando venemo al'opposito del'inimici nostri, como seti informati, remandemo Aluysio da Romano, nostro fameglio, presente portatore, a solicitare questi tali carigii, al quale volemo et comandemovi prestati ogni adiuto, consilio et favore ve rechiederà per parte nostra circha questa materia la quale, quanto sia importante, non è necessario vi explicamo. Vogliati aduncha talmente deportarve circha de ciò che per negligentia non intervenga mancamento alcuno, et con ogni celeritate fare ch'esso Aluyso sia expedito. Data ut supra.
Aluysius de Romano.
Cichus.