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417. Francesco Sforza ai nobili de Nicolis e agli uomini di Valle Nure (1453 novembre 1 "contra Rogadum").

Francesco Sforza esprime ai nobili de Nicolis e agli uomini di Valle Nure il suo disappunto per non avere aderito alla sua richiesta di carri per il trasporto del pane all'esercito. Li informa che rimanda nel Piacentino Luigi da Romano e li sollecita a non dargli motivo di lamentarsi della loro negligenza.

Nobilibus de Nicollis ac hominibus Vallisnurii.
Se maravegliamo grandemente de voy et dolemose asay che circa la rechiesta del carrigio da condure el pane [ 122r] al nostro felicissimo exercito non habiati facto una minima satisfatione; la qual cosa credemo sia piutosto proceduta per negligentia de vuy gentihomini che d'altra casone che, quando gli havisti havuto quella diligentia debitamente se dovea havere ad cosa de tanta importantia, se rendemo certi seria stato facto in altra forma. Pertanto remandemo de novo lì in Piasentina Aluysio da Romano, nostro famiglio, per questa casone; voliati servare tal modo che presto sia expedito per la rata ve tocha de questo carigio per forma non habiamo ad dolerse dela vostra negligentia, anze possiamo comprehendere che in le cose pertinente alo stato nostro siati soliciti et ben ferventi, como firmamente credemo fariti. Data ut supra.
Aluysius.
Cichus.