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442. Francesco Sforza a Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Piacenza (1453 novembre 5 "in castris contra Rogadum").

Francesco Sforza ordina a Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Piacenza di fare alloggiare nel comune di San Imento e di Calendasco (luoghi già prima, ma inutilmente, a ciò destinati dallo stesso condottiero) alcuni uomini d'arme e cavalli presi dal Colleone ai suoi servizi. Essi staranno lì fino a quando, "et sarà prestissimo", saranno pronti per mandarli in campo.

[ 127r] Benedicto de Curte, capitaneo citadelle civitatis nostre Placentie.
Altra volta nuy scripsemo, ad instantia del magnifico Bartholomeo Cogliono, ad li homini et comune de Sancto Hymento et de Calendasco che dovessero allogiare certi cavalli del prefato Bartholomeo; et perché dicto Bartholomeo ne dice che, quantunche fosse stato scripto, che niente de mancho non gli mandò cavallo alcuno, hora luy gli manda certi cavalli et alcuni homini d'arme, quali ha tolti de novo ali suoi servicii, li quali haveranno a stare lì tanto che serano messi impuncto, et poi dicto Bartholomeo gli farà venire in campo et sarà prestissimo. Sichè volemo che tu fazi allogiare dicti cavalli deli dicti homini, et faray che li sia data stantia et strame. Data ut supra.
Ser Iohannes.
Iohannes.