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447. Francesco Sforza ad Antonio Secco, commissario generale di Geradadda e condottiero (1453 novembre 6 "contra Roadum").

Francesco Sforza ordina ad Antonio Secco, commissario generale di Geradadda e condottiero, che faccia sequestrare tanti beni, mobili e immobili di Socino Secco equivalenti al prestito di 1200 ducati, non utilizzati, che ebbe dal marchese di Mantova.

[ 128r] Spectabili viro Antonio Sicco, comissario generali nostro Glareabdue ac armorum, et cetera.
Constandone, per chiareza a nuy facta per lo illustre signore messer lo marchexe de Mantoa, che Socino Secco è debitore della sua signoria de mille ducento ducati a luy prestati per lo tempo se retrovò con la sua signoria, e non serviti, volimo per satisfacione d'esso illustre signore domino lo marchexe, como la raxone et honestà rechiede, che faciate aprehendere tanti delli beni del dicto Soncino, mobili aut immobili, che siano equivalenti al debito, et gli faciate assignare a qualunche messo mandarà la signoria sua. Data ut supra.
Ser Iacobus.
Iohannes.