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459. Francesco Sforza a Morello da Parma (1453 novembre 7 "apud Rovatum").

Francesco Sforza scrive a Morello da Parma che, data la felice situazione bellica, non si corre più pericolo che i nemici passino l'Adda, il che consente di mandare a casa gli uomini del vescovato di sotto addetti alla guardia di detto fiume Adda. Pure la presenza sua non è più necessaria: può, quindi, far ritorno a Milano o altrove.

[ 130r] Domino Morello de Parma.
Perchè per la gratia de Dio le cose nostre sonno reducte in modo che non bisogna dubitare che l'inimici passano più Adda, volemo, et così per questa ve dicemo et comandiamo che ali homini nostri del vescovato de Sotto non debiati dare più molestia né impazo alcuno per la dicta guardia d'Ada, ma lassarli stare ad casa loro ad fare li facti suoy; et questo non manchi per cosa alcuna. Et dappuoy che dicta guardia non bisogna fare più, volemo che ve debiati partire da quella terra et andati dove parerà a voy, o a Milano o in altro loco, perché la vostra stantia lì non è più necessaria. Data ut supra.
Zaninus.
Cichus.