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49. Francesco Sforza a Pietro de Lonate 1453 agosto 10 "in castris apud Gaydum".

Francesco Sforza ribadisce a Pietro de Lonate di non avere gradito per nulla le gride da lui fatte per i danni causati dai soldati ai beni della gente del posto. Ciò ha potuto far credere al Colleoni che tutto sia accaduto d'intesa con il duca, "el che poderia generare qualche sdegno". Gli comanda, perciò, di portarsi dal Colleoni per scusarsi, cercando di "mollificarlo" facendogli intendere che tutto è avvenuto a insaputa del duca, che ha preso la cosa per "molesta".

Petro de Lonate.
Havimo recevuto la toa lettera et inteso quanto ne scrive della proclamatione et cride hai facto far per li soldati, quali si sonno trovati guastare li zardini, et cetera, dando arbitrio ali homini che li destengano, et cetera. Al che respondendo te dicemo che a nuy hayi facto cosa molto molesta et che ne despiace molto perché sarà uno commovere li populi contra essi soldati, et anche sarà uno far credere il magnifico Bartholomeo che questo habii facto con nostra voluntà et consentimento, el che poderia generare qualche sdegno. Sichè hay molto malfacto et cosa che ne despiace grandamente et aciò ch'el prefato magnifico Bartholomeo intenda et sapia che questo l'hai facto senza nostro consentimento, volimo che subito vadi da luy et faci la scusa toa con mollificarlo et farlo intendere che tu hai facto cosa a nuy molesta, revocando dappoi quanto sopra ciò hay facto. Data ut supra, die x augusti 1453.
Bonifacius.
Iohannes.