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519. Francesco Sforza al referendario di Pavia (1453 novembre 17 "contra Urceas Novas").

Francesco Sforza vuole che il referendario di Pavia intervenga perchè al marescalco ducale Anibaldo, che aveva affidato in soccida cinque bestie a Iacobino Garzo, mastro in Grazola, vengano restituite le altre due bestie oltre alle tre riavute, indipendentemente dal fatto che Iacobino sia stato privato dei suoi beni per aver agito contro lo stato.

[ 142r] Referendario nostro Papie.
Anibaldo, nostro manescalcho, haveva dato in socido cinque bestie ad uno Iacobino Garzo,l mastro in Grazola; pare, da puoi gli fossero tolti li beni suoy per certe cose comisse contr'al stato nostro, al dicto magistro Anibaldo gli foreno restituite tre vache gli ne restino anchora doe. Ma perché dice che n'è morta una rechiede gli sia dato uno manzo che se retrova. Pertanto, parendone honesta questa soa domanda, te comettiamo et volemo debii provedere che le dicte doe bestie, o almancho gli sia restituito, como è iusto et rasonevele, siano ove se vogliono, perché, sebene dicto Iacobino è stato (a) uno tristo, non debbe però esso magistro Anibaldo portare damno in la robba soa. Data ut supra.
Irius.
Cichus.

(a) stato in interlinea.