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541. Francesco Sforza al commissario di Geradadda (1453 novembre 21 "contra Urceas Novas").

Francesco Sforza, informato che a Crema non vi sono dieci libre di sale per cui a Bergamo si sono caricati dei cavalli per condurre là detta merce, ordina al commissario di Geradadda di accordarsi con Sagramoro Visconti e con Francesco Secco per vigilare un po' per tutto il paese per intercettare detti trasporti. Uguale cura il commissario deve avere per catturare i carichi di bestie che da Crema portano biade a Bergamo. Mandi l'allegata a Treviglio con la risposta di ritorno.

Comissario Glareabue.
Perchè siamo informati che dentro da Crema non è dece libre de sale et siamo advisati che a Bergamo è stato caricato alcuni cavalli de sale per condure ad Crema, pertanto volemo, intendendote con domino Sagramoro Vesconte et domino Francesco Secho, provedi che de dì et de nocte se facia tale guardia per Ii passi et per lo paese, che dicte bestie nè altre cose possano passare che non siano pigliate, advisandove che, se gli usareti bona guardia et fareti bona guardia, facilmente ne captaranno in le mane et faraene cosa molto grata, advisandote anchora che siamo advisati como a Crema sono caricati molte bestie per condure biava ad Bergamo; sichè provedi, per quello modo che te parerà, che te capitano in ogni modo queste bestie in mano, et questo vole essere presto et senza perditione de tempo. Mandaray subito la aligata ali homini de Trevilio et la respuosta vogli subito mandarnela. Data ut supra.
Zaninus.
Cichus.