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581. Francesco Sforza a Teseo da Spoleto e al capitano del divieto di Piacenza (1453 novembre 29 "apud Urceas Novas").

Francesco Sforza vuole che Teseo da Spoleto e il capitano del divieto di Piacenza si mettano sulle tracce di Gabriele da Pavia e di Gatone dalla Vazola, famigli di Malacarne, caposquadra dei fratelli Sanseverino, condottieri ducali. Presili, non devono rilasciarli se non a restituzione avvenuta della roba rubata al Malacarne o dopo essersi accordati con lui o con un suo messo.

Theseo de Spoleto et capitaneo devetus Placentie.
L'è fugito da Malacarne, capo de squadra delli spectabili fratelli da Sanseverino, nostri conducteri, duy suoy famigli giamato, l'uno Gabriel da Pavia et l'altro Gatone dalla Vazola quali gli hanno portati via certa soa robba et sonno capitati lì in quella vostra iurisdictione. [ 155v] (a) Pertanto volemo che subito, recevuta questa, debiati retrovare dicti famigli et gli fariti destenere non relaxandoli fina tanto non haveranno restituito la roba de dicto Malacarne, overo che siano de accordio cum esso, overo con suo messo portatore de questa. Data ut supra.
Nicolaus.
Iohannes.

(a) In inizio carta: die XXVIII novembris.