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584. Francesco Sforza a Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Piacenza (1453 novembre 30 "apud Urceasnovas").

Francesco Sforza ordina a Benedetto de Curte, capitano della cittadella di Piacenza, di convocare Antonio da Niceli per cercare di convincerlo a versare allo squadrero ducale Leonardo Scalino le oltre 400 lire di cui è debitore per la tassa dovutagli. Se perseverasse nella sua renitenza, lo imprigioni e non lo liberi fino a che non avrà completamente soddisfatto il suo creditore.

[ 156r] Benedicto de Curte, capitano citadelle Placentie.
Antonio da Nicelli è debitore de Leonardo ScaIino, squadrero nostro, de più de quatrocento libre per casone delIa taxa soa, Ii quali non ha may possuto conseguire perchè non vole comparere. Deliberando adunche non patire questa soa renitentia et ch'el dicto Leonardo sia satisfacto, te cornettiamo et volemo che con qualche honesto modo lo debii fare venire da ti, et che quando el sia venuto, lo destregni et non relaxi fina tanto che l'habia satisfacto al dicto Leonardo de tuto quello debbe havere per casone delIa dicta taxa, senza exceptione et contradictione alcuna; et deIe sopradicte cose toray informatione da Theseo, nostro canzelero. Data ut supra.
Irius.
Cichus.