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585. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Coffo (1453 novembre 30 "apud Urceasnovas").

Francesco Sforza informa il podestà, il comune e gli uomini di Coffo che al suo famiglio Giovanni Pietro da Cremona, trovandosi a Barbata, da un uomo da Cavisano "li fo sviato uno suo ragazo", che gli portò via denari e roba. Siccome il duca necessita di adoperare Giovanni Pietro in alcuni suoi bisogni e non può indugiare in litigi legali, vuole che il podestà, intese ambo le parti, amministri giustizia con rito sommario.

Potestati comuni et heminibus Coffi.
Ce ha facto querella Iohanne Petro da Cremona, nostro fameglio, che essendo a Barbata, da uno de quelli homini da Cavisano, Ii fo sviato uno suo ragazo, quale le portò via certi dinari et roba, et pare che al presente habita dicto homo a Coffo. Et perchè havemo bisogno operare el dicto Iohanni Petro nelli nostri bisogni in modo non (a) pò attendere a littigare, volemo, et così ve comandiamo, veduta la presente, debiati intendere la ragione del'una parte et del'altra et fare ragione expedita et summaria per modo che non sentiamo più querella alcuna; et questo non manche. Data ut supra.
Ser Dominicus.
Cichus.

(a) non ripetuto.