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587. Francesco Sforza al capitano della cittadella di Piacenza 1453 novembre 27 "contra Urceasnovas".

Francesco Sforza avverte il capitano della cittadella di Piacenza che non intende ricevere altre lamentele dagli ebrei per molestie ed estorsioni che vengono loro fatte dall'ufficiale delle bollette, ma vuole che siano debitamente osservate le disposizioni dei capitoli loro concessi.

[ 156v] Capitano citadelle nostre Placentie.
Havemo recevuto gravissima querella del'officiale delle bolette de quella nostra citā dali ebrei che habitano in essa citā perche gli fa tuta delle molestie, extorsione et iniurie asay solo per trabutarli et torgli el suo contra ogni debito de iustitia et contra la dispositione deli nostri Capituli a loro concessi; del che summamente ne rencresce. E pertanto ve comettiamo et volemo che provediati opportunamente che per lo dicto officiale nostro delle bolette, nč per altri sia facta quovismodo iniuria, molestia, nč cosa alcuna indebita ali dicti ebrei, nč ad alcuno de loro contra la dispositione delli Capituli loro, quali intendiamo che gli siano debitamente observati; sichč provediti in his che per forma che de ciō non receviamo veruna digna querella. Data in castris nostris felicibus contra Urceasnovas, xxvii novembris 1453.
Advena.
Cichus.