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597. Francesco Sforza a Marco de Attendolis 1453 (dicembre 2 "apud Urceasnovas").

Francesco Sforza comunica a Marco de Attendolis che il suo uomo d'arme Aguzo si è lamentato per essere costretto, "contra la ragione e consueto", a pagare l'imbottato dello scorso anno. Il duca ripete a Marco quanto già gli scrisse, e cioè che se Aguzzo non pagò per il passato, deve ordinare che il simile avvenga ora e in futuro; se invece ha pagato, gli si faccia giustizia in modo che non abbia da lagnarsi.

[ 159r] Marcho de Attendolis.
Se è adgravato con noi el strenuo fante Aguzo, nostro homo d'arme, che contra la ragione e consueto voria essere artato a pagare le imbotade del'anno passato e che per questo gli è facta novitade alla cosa, rechedendone proinde ad farli revocare la novitade et ordinare che non sia gravato a questo contra el solito; per la qualcosa, como per altre nostre ricordiamo havere scripto, cussì per queste te replicamo che, trovando tu lui non havere pagato per lo passato, debbi ordinare che per lo presente et per lo advenire non sia adgravato a pagare, et se gli revochi ogni novitade; et trovando che habbia pagato per lo passato, facciase ragione ita che nulli reliquatur iuste querele causa. Ex castris nostris felicibus apud Urceasnovas 1453.
Iacobus.
Cichus.