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6. Francesco Sforza alla duchessa Bianca Maria (1453 agosto 1 "in castris nostris felicibus apud Gaydum").

Francesco Sforza fa sapere alla moglie di non potere assecondare l'ordine da lei dato al priore e al collegio dei medici di Pavia di accettare maestro Antonio da Bernareggio come numerario, come già era al tempo di Filippo Maria Visconti. Ciò glielo impediscono i capitoli che lui, duca, ha con detta città, nonostante che, per i suoi meriti, ben altro e di più spetti a maestro Antonio che ha anche in cura l'infermità dell figlio Galeazzo.

Illustrissime domine ducisse.
Inteso quanto la signoria vostra ne scrive per soe lettere de dì xxiiii del mese proximo passato del comandamento facto per essa al priore et collegio [ 4v] deli medici de quella nostra cità che debiano acceptare et reponere maestro Antonio de Bernaregio per numerario, como era al tempo del'illustrissimo quondam signore passato nostro socero, et della rechiesta ne fati che vogliamo scrivere lì, et cetera, dicimo che voriamo fare maiore cosa de questa per maestro Antonio per Ii meriti et virtute soe verso nuy et li nostri, et maxime in questa infirmitate de Galeazo, nostro figliolo, et anche sapiamo quanto l'è affectionato a nuy et al stato nostro, ma perché dubitamo che de ciò haveriamo querella, considerato Ii capitoli havemo con quella nostra comunità de Pavia, non ne pare de potere satisfare con honestà ala rechiesta dela signoria vostra, anci più tosto ne pare debia remettere el dicto comandamento, perché in altre cose del nostro poterimo molto bene remeritare dicto maestro Antonio. Data ut supra.
Marcus.
Cichus.