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605. Francesco Sforza al podestà di Fiorenzuola (1453 dicembre 4 "apud Urceasnovas").

Francesco Sforza vuole che il podestà di Fiorenzuola, allorchè il fiorenzuolano don Giovanni, confinato a Pavia, sarà giunto lì, lo lasci, per compiacere il Colleoni, libero di fare i fatti suoi. Eguale grazia ha concesso ad Alberto, fratello del reverendo.

Potestati Florenzole. (a) Ad contemplatione del magnifico Bartholomeo Coglione, nostro capitaneo dilectissimo, havemo concesso licentia ad don Iohanne de quella nostra terra, confinato ad Pavia che possa tornare ad repatriare et stare in quella nostra terra. Pertanto volemo et comandiamote che, quando dicto don Iohanne venerà lì, il debii libere lassare stare et repatriare et che faza Ii facti suoy, como el faceva inanze ch'el fosse pigl(i)ato, perchè per questa volta gli habiamo perdonato, et lo simile havemo facto gratia ad Alberto, fratello del dicto don Iohanne, che retorni ad casa repatriare insieme con lo dicto don Iohanne. Data ut supra.
Zaninus.
Cichus.

(a) Potestati Florenzole scritto su Officiali bulectarum civitatis nostre Papie depennato.