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608. Francesco Sforza a Pietro de Raymundis, tesoriere di Castell'Arquato (1453 dicembre 4 "apud Urceasnovas").

Francesco Sforza impone a Pietro de Raymundis, tesoriere di Castell'Arquato di decidersi, come più volte richiestogli, a soddisfare entro due giorni gli uomini di Gottolengo. Se entro detto termine non li accontenterà, gli comanda di portarsi da lui. Se non ottempererà a ciò, gli farà quanto il caso richiederà.

[ 161r] Petro de Raymundis, thesaurario nostro Castri Arquatis.
Como tu say per più nostre lettere te è stato scripto che tu volesse fare che questi nostri homini de Gottolengo fossero satisfacti del credito loro, et pare che siano stati menati como Ii puti; de che te dicemo che tu vogli fare che fra termine de doy dì siano spazati et satisfacti del dovere suo, como per altre è stato scripto. Et in quanto (a) non siano fra doy dì spazati da poy el recevimento de questa, volemo et comandiamote che inmediate, da poi forniti li doy dì, debii venire da nuy; et in caso che non li satisfazi et che non venghi, faremo quanto ne parerà sia et recirchi lo debito et rasonevele. Data ut supra.
Ser Iohannes.
Cichus.

(a) Segue non siano fra duy dì satisfacti et spazati del dovere suo como per altre è stato scripto ripetuto.