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65. Francesco Sforza a Bartolomeo da Bologna 1453 agosto 12 "in castris apud Gaydum".

Francesco Sforza scrive al conestabile dei fanti Bartolomeo da Bologna che, in seguito alle sue recriminazioni per non essere stato ancora soddisfatto dei denari assegnatigli a Tortona e nel Tortonese, ha scritto tutte le lettere da lui richieste di modo che ora non ha che sollecitarne la esecuzione. Pagato che egli sia, si congiunga presto con la sua compagnia alle altre genti che sono in quelle parti.

[ 20v] Bartholomeo de Bononia, peditum conestabili nostro.
Havemo recevuto la toa lettera de dì vi del presente, data in Pontecurone, per la qual restiamo avvisati della toa andata lì et della lamenta ne fai che non habbi anchora potuto havere el spazamento tuo delli dinari te seranno assignati in Terdona et in Terdonese; al che, respondendo, te dicemo che molto ne maravigliamo che anchora non habbi havuto el dicto spazamento et ne rencresce et dole grandemente che tu sii stato menato così ala longa. Per la qual cosa havemo facto fare tute quelle lettere che tu ne rechiede le quale stanno in bona forma, et scrivemo in modo che faranno bono fructo et che non te sarà mancato de rasone et favore; sichè sollicitarai mò el dicto tuo spazamento et sforzati con ogni diligentia et sollicitudine de spazarte presto per andare poi con la compagnia toa ad fare quanto è da fare insieme con quelle altre nostre gente sonno in quelle parte. Ex castris nostris felicibus apud Gaydum, die xii augusti 1453.
Leonardus.
Iohannes.