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650. Francesco Sforza al podestà di Castell'Arquato 1453 dicembre 13 ("apud Marchariam").

Francesco Sforza ricorda al podestà di Castell'Arquato di avergli di recente scritto su richiesta dei sindaci di Gottolengo perchè costringesse Pietro di Raymondi a pagare ai Gottolenghesi il credito che da lui vantano. Il duca vuole che il podestà si interessi della faccenda e risultandogli che Pietro deve loro la tassa dei cavalli, lo induca a pagare. Se invece troverà che altri siano i debitori, li faccia pagare e mandi da lui Pietro con quelle somme. Ammonisce il podestà che in caso di sua negligenza nel fare ciò, sarà egli pure coinvolto nei pagamenti.

[ 169v] Potestati nostro Castriarquate.
Questi dì passati ad instantia de sindaci del comune de Gottolengo scrissemo et comandassemo che se dovesse astringere Petro di Raymondi, habitatore de quella terra, ad satisfare ad Ii dicti de Gottolengo de tuto quello sonno creditori de quello comune de Castello Arquate; el quale Petro s'è lamentato da nuy et excusato in la forma che vederay per la supplicatione qui inclusa. Pertanto volemo che tu intendi questa cosa et, atrovando dicto Petro essere debitore per casone delle taxe de cavalli, lo faci pagare incontinenti et lo mandi qua da nuy con essi dinari; si autem trovaray che dicti dinari restino in debitori da scotere, subito Ii fati scotere et prestissimo et in ogni modo fati venire qua da nuy el dicto Petro et portare essi dinari. Et questo non manchi ad exequire al più tardi fra octo dì proximi poy la recevuta de questa, avisandote che mancando, te faremo mettere et ti et coluy in loco che per ogni modo verrano questi dinari se trovino. Data ut supra, xiii decembris 1453.
Christoforus de Cambiago.
Cichus.